Neutralità Carbonica

Per ridurre le emissioni di gas serra dei settori ad alta intensità energetica, nel corso degli anni sono stati introdotti numerosi strumenti. Uno dei più importanti è sicuramente l’Emission Trading System (ETS), introdotto nel 2005 dall’Unione Europea per la transazione di quote di CO₂.

L’ETS si basa sul principio del “cap and trade”, che prevede un tetto totale alle emissioni consentite in Europa a cui corrisponde un numero equivalente di “quote” di emissione (1 tonnellata di CO₂ equivalente=1 quota o EUA). La quantità totale di quote a disposizione degli operatori (cap) diminuirà nel corso degli anni, costringendo di fatto a ridurre le emissioni di gas serra nei settori dell’industria e dell’aviazione.

L’11 dicembre 2019 la Commissione europea ha presentato al Parlamento europeo la comunicazione sul “Green Deal europeo”. Il Green Deal europeo comprende un piano d’azione volto a:

• promuovere l’efficienza delle risorse passando a un’economia pulita e circolare;
• ripristinare la biodiversità e ridurre l’inquinamento.

Il documento delinea gli investimenti necessari e gli strumenti di finanziamento disponibili e spiega come garantire una transizione equa e inclusiva. Ogni Paese membro dell’UE è tenuto a preparare un piano d’azione mirato per raggiungere gli obiettivi di crescita sostenibile proposti.

L’UE mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e una riduzione interna netta delle emissioni di gas serra di almeno il 55% (rispetto al livello del 1990) entro il 2030.

Per questo motivo, gli Stati ma anche le singole entità economiche devono impegnarsi per raggiungere gli obiettivi previsti. Nel luglio 2021, la Commissione europea ha pubblicato il pacchetto “Fit for 55”, contenente il piano d’azione per il raggiungimento degli obiettivi fissati nel Green Deal. In particolare, le direttive sul clima hanno portato a una revisione del sistema europeo di scambio delle quote di emissione (ETS), riducendo il limite delle emissioni consentite sul territorio europeo (limite destinato a diminuire ulteriormente del 2,2% all’anno).

Queste e molte altre misure successive hanno costretto le aziende ad agire per evitare di incorrere in costi aggiuntivi e per conformarsi a normative sempre più stringenti.