La Commissione Europea ha adottato nel 2020 un piano d’azione per l’economia circolare, che rappresenta uno dei principali elementi costitutivi del Green Deal europeo e ha come scopo quello di favorire una crescita sostenibile, ridurre l’utilizzo delle risorse naturali, contribuire all’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, fermare la perdita di biodiversità e creare nuove opportunità lavorative. La filiera siderurgica a forno elettrico è già di per sé stessa motore della circolarità nella gestione dei prodotti in acciaio, che vengono riciclati in percentuali prossime al 100%, sia che appartengano alla categoria dei residui pre-consumer (cascami recuperati a valle di lavorazioni industriali), sia che derivino dalle attività di raccolta differenziata o recupero dai cicli post consumo, includendo quindi prodotti a ciclo di vita breve (ad es. gli imballaggi), medio (ad es. autoveicoli) e lungo (ad es. i prodotti da costruzione).
L’acciaio, infatti, può essere riciclato infinite volte senza perdere nessuna delle sue proprietà originarie, risultando così indistinguibile dal materiale nuovo. Il mondo dell’acciaio, inoltre, è da sempre all’avanguardia nello sviluppo di attività che sostengono la transizione da un modello di sviluppo lineare (identificato nel concetto “from cradle to grave”) ad uno circolare (“from cradle to cradle”), nel quale i materiali tecnici di scarto dei propri cicli produttivi sono destinati ad essere riciclati e riutilizzati nel processo stesso o valorizzati in altre attività, senza trovare una fine come rifiuto e quindi scartato in modo definitivo.