Il cambiamento climatico in atto e l’andamento progressivo del rialzo dei prezzi dell’energia, registrati negli ultimi anni, portano a considerare, con sempre maggiore urgenza, soluzioni che accelerino la transizione energetica. Si tratta di implementare produzioni di energia pulita che sostituiscano in modo graduale, ma costante, i combustibili fossili. Attualmente, sono diversi i sistemi che possono essere utilizzati per sfruttare le energie rinnovabili e molti sono in essere già da tempo. Tra questi un ruolo da protagonista è svolto dalle centrali idroelettriche che incidono, in Italia, per poco più del 17% sull’energia totale prodotta e per il 40% circa sul totale della produzione rinnovabile.

Il loro vantaggio principale è rappresentato dal fatto che, sfruttando la forza dell’acqua in movimento per produrre energia, non generano emissioni inquinanti di gas serra.

Fu il capostipite Antonio Beltrame, nei primi decenni del secolo scorso, ad intuire che la costruzione di centrali idroelettriche avrebbe consentito di alimentare direttamente l’acciaieria di famiglia, in un modo meno costoso rispetto all’utilizzo della sola energia elettrica da rete.

Con gli anni Beltrame costruì o acquisì varie centrali. La scelta della posizione fu legata ovviamente alla conformazione geografica dell’Italia, caratterizzata dalla presenza della dorsale appenninica e dell’arco alpino. Grazie alle pendenze naturali del terreno sufficientemente alte, si riesce a garantire la produttività delle centrali idroelettriche e per questo motivo furono costruite per la maggior parte nel Nord Italia.

Con l’obiettivo di un approvvigionamento sempre maggiore di energie pulite per coprire il proprio fabbisogno energetico, AFV Beltrame Group nel 2023 ha acquisito e successivamente incorporato Idroelettriche Riunite S.p.A., società operante nella produzione di energia rinnovabile da oltre un secolo.

Oggi, AFV Beltrame Group è proprietario di 12 impianti situati in 10 siti tra Piemonte e Veneto. Si tratta di impianti di piccola e grande derivazione con una produzione media di 160 GWh/anno di energia rinnovabile, pari al 30% del fabbisogno energetico degli stabilimenti italiani e che portano ad una riduzione di circa 36.000 tonnellate di CO ₂ immesse nell’atmosfera.

L’incorporazione di Idroelettriche Riunite costituisce quindi un importante passo avanti in un’ottica di riduzione delle emissioni di Scope 2.

Per valorizzare tutto questo, l’azienda sta lavorando con il fornitore di energia per la creazione di un contratto innovativo che permetta la condivisione dell’energia prodotta dagli impianti rinnovabili (idroelettrici e fotovoltaici) con gli stabilimenti produttivi italiani a partire dal 2024.

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