Désolé, cet article est seulement disponible en Italien et Anglais Américain. Pour le confort de l’utilisateur, le contenu est affiché ci-dessous dans la langue par défaut du site. Vous pouvez cliquer l’un des liens pour changer la langue du site en une autre langue disponible.
Si è tenuta lunedì la presentazione dei “Bilanci d’Acciaio 2025”, l’analisi annuale di siderweb che ha coinvolto 1.764 imprese di produzione, prima trasformazione, centri servizio e distribuzione e di 3.940 aziende dell’utilizzo.
Il quadro emerso conferma il rallentamento della siderurgia italiana: nel 2024 il fatturato del settore è sceso a 70,5 miliardi (-9%), il valore aggiunto a 10,3 miliardi (-15%), gli utili a 2,1 miliardi (-30%) e l’ebitda a 4,9 miliardi (-29%). La produzione mondiale di acciaio è calata dell’1,6%, mentre quella italiana ha segnato un +3,2% tendenziale.
Nonostante il contesto difficile, #Vicenza si conferma terzo polo siderurgico nazionale con 4,2 miliardi di fatturato (-10,42%), superando Milano e Cremona. Il territorio mostra segnali di resilienza: il patrimonio netto delle aziende beriche tiene (-2,3%) e le immobilizzazioni crescono (+4,9%), segno di fiducia e investimenti per il rilancio.
« Questo non è dunque un momento di attesa, ma di azione. In un mercato che rallenta, scegliamo di accelerare su ciò che conta: #innovazione, #sostenibilità e sviluppo delle #competenze. Ogni investimento che realizziamo oggi è una scelta in questa direzione» ha spiegato Carlo Beltrame.
Le prospettive per il 2026 indicano una ripresa moderata, mentre restano sfide cruciali come #costienergetici, disponibilità di #rottame e dazi USA-UE.
“Per noi, queste criticità confermano la necessità di strategia, visione e progettualità: i pilastri che ci permettono di guardare avanti e rafforzare il ruolo dell’industria siderurgica italiana ed europea”.