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AFV Beltrame Group sostiene la mostra “La battaglia di due re con finte schiere”, inaugurata il 26 novembre e aperta fino al 19 dicembre, con ingresso libero, nelle sale espositive di Palazzo Cordellina a Vicenza, sede della Biblioteca Civica Bertoliana.
Una rara collezione di letteratura scacchistica universale sarà esposta per la prima volta al pubblico. Si tratta di preziose opere manoscritte e a stampa, datate tra il XIII e il XIX secolo.
In mostra, accanto ai trattati scacchistici che hanno segnato la storia del gioco in Europa, si potrà ammirare anche la splendida miniatura che decora la Bibbia del copista Cambius Vicentinus, donata alla Biblioteca Bertoliana nel 2016 da Antonio, Angiola e Patrizia Beltrame, figli dell’ingegnere Giancarlo.
Una piccola scena miniata rappresenta un chierico e un laico intenti a giocare a scacchi; si tratta di una delle prime rappresentazioni di partita a scacchi ad oggi nota; fu realizzata in Francia nel terzo quarto del XIII secolo, negli anni in cui il piissimo re Luigi IX vietò il gioco degli scacchi.
“Se si dovesse descrivere con un solo aggettivo mio padre, l’Ingegner Giancarlo Beltrame, come collezionista, si dovrebbe usare il termine “eclettico” – ha sottolineato Patrizia Beltrame, Vice Presidente AFV Beltrame Group – Appaiono però subito evidenti i limiti di una definizione che trascura il fil rouge, invisibile ma ben presente, che collegava tra loro i libri, dei quali amava circondarsi, agli oggetti più disparati, per lo più scientifici ma non solo, da lui acquisiti con intelligenza e passione. La sua caratteristica principale era proprio questa: essere un collezionista ad ampio spettro, senza preconcetti e limitazioni, ma sempre guidato dalle sue personalissime curiosità. I libri che comperava, antichi e moderni, li leggeva tutti, impilandoli nel tavolino a fianco della sua poltrona o del letto: così l’”eretico” Galileo venne probabilmente a trovarsi accanto alla Bibbia che viene esposta alla Bertoliana per la raffigurazione di una partita a scacchi. Papà, da colto mecenate vicentino, ha certamente intuito le implicazioni dell’ingegnosa contrapposizione di gioco e battaglia, rappresentazione sintetica della stessa vita”.